lunedì 15 maggio 2017

Eravamo solo nell '86...


Nel 1986, Eddie Lawson vince la 200 Miglia di Daytona sulla Yamaha FZ750. Questa corsa è un classico del motociclismo mondiale e negli anni '80 vi partecipano tra i migliori piloti, sulle massicce sportive di serie. In quell'anno, Lawson è pilota ufficiale Yamaha e vince la classe 500 del motomondiale, categoria in cui ha già primeggiato nel 1984. Vincerà per la seconda volta la Daytona 200 nel 1993, dopo aver vinto altri due titoli consecutivi (l'ultimo in Honda), nel biennio 1988-89. Con quattro mondiali 500, è il pilota più vincente della cosiddetta "scuola americana". Infatti, dal 1978 al 1993, sono ben cinque gli statunitensi a vincere complessivamente dieci titoli, contro i due italiani e un australiano. Ritiratosi nel 1992, Lawson parteciperà alla 200 miglia di Daytona del 1993 su Yamaha, vincendola nuovamente davanti a Scott Russell e Miguel Duhamel. Dalla Gara di Daytona dell'86 e dal rispettivo campionato americano, prenderà forma il mondiale Superbike, iniziato ufficialmente nel 1988. Per formula e regolamento, ad oggi è ancora il punto di riferimento per le case costruttrici più importanti nel segmento delle supersportive.

  • HONDA mette in commercio il modello VFR750F presentato l'anno prima al salone di Parigi. Questa moto col motore quattro cilindri a V, aprirà la strada all'avvento della categoria sport-touring, ma sarà apprezzata solo una volta testata e acquistata dai motociclisti, dopo che un alone di scetticismo era calato su Honda da parte degli addetti ai lavori. Infatti, in molti si aspettavano un modello sportivo per contrastare le nuove maxi moto. Il valore e il successo di questa moto si è infatti consolidato nel tempo e persiste fino ad oggi nelle varie versioni evolutive prodotte nel corso dei trent'anni dall'uscita. In Italia, la prima serie costava la cifra non indifferente di 11.130.000 lire.
  • DUCATI 750 F1, con telaio sperimentale della spagnola Cobas, vince la 24 Horas de Montjiuich grazie all'equipaggio composto da Benjamin Grau, Joan Garrìga, Carles Cardùs. Le gare endurance rappresentano un ottimo banco di prova, dove i motori e i telai vengono messi alla prova quanto la mente ed il fisico dei piloti in gara. Da questo successo verrà prodotta la versione stradale denominata 750 F1 Montjiuich.
  • AUTOBIANCHI produce il modello Y10 4WD con motore da Fire 999 cc. Si distingue dagli altri modelli, per la trazione integrale, inseribile dall'interno con un tasto nel cruscotto dei comandi. Questo dispositivo la rende la prima idea di SUV moderno. Infatti questo dispositivo era sofisticato e si inseriva da fermi o ad una velocità inferiore ai 55km/h (non poco). Se inserita ad una velocità superiore, entrava in funzione non appena rientrati sotto la soglia dei 55 km/h. Inoltre si inseriva automaticamente ogni volta che veniva fermato il motore per evitare che neve ghiaccio o altre situazioni ambientali la bloccassero.
  • GIAMPAOLO MARINONI è tristemente vittima di un incidente alla Parigi-Algeri-Dakar. Cade durante l'ultima tappa, ma semplicemente indolenzito si rialza e rimonta in sella alla Cagiva con cui termina la gara. All'arrivo è dolorante e con due dita rotte, si sdraia vicino ad un'auto. E' il 22 gennaio e Marinoni viene trasportato in ospedale. Purtroppo accade di tutto e nonostante la mobilitazione di italiani e medici della corsa, il 23 gennaio Marinoni muore per un'infezione. Era stato operato al fegato per una ferita di dieci centimetri. Fu una Dakar "nera" e la scomparsa di Marinoni resta un caso di cui ancora non si hanno spiegazioni convincenti.

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...