venerdì 15 luglio 2011

Ducati Diavel vs. Yamaha BT 1100 Bulldog




La moto più interessante presente sul listino Ducati è a mio avviso la Diavel, un modello che può accattivare anche i non ducatisti. Il motore è un potente bicilindrico ducati V di 90° 1198 di cilindrata montato su un telaio a traliccio con monotrave posteriore a tenere la ruota da 17". Cerchi in lega, doppio scarico sul lato destro e una posizione di guida da cruiser vera molto muscolosa, gonfia e compatta tra seduta e manubrio.

E' difficile pensare che una moto così originale nel design e nello stile possa avere avuto precedentemente delle concorrenti di segmento...e invece è così.
Facendo un breve salto indietro nel tempo si scopre che un mezzo molto simile al nostro pompone di Borgo Panigale è la Yamaha BT 1100 Bulldog. Questo modello non ha avuto il successo forse auspicato dalla casa nipponica e di conseguenza è stato abbandonato e surclassato da altri modelli come l'odierna MT01. Infatti la linea della Diavel ripercorre molto bene quella della musclebike giapponese.

In compenso però la Bulldog aveva una linea più "special" e raffinata rispetto alla concorrente Ducati, con i due scarichi divisi (uno per lato) e il fanale principale rotondo come le cafèracer. Laddove Ducati ha pensato alle prestazioni avvalendosi anche delle ultime tecnologie, come il gas "ride by wire", l'ABS e il DTC di serie, la Yamaha si è limitata ad un progetto che poteva funzionare, perché offriva spunti interessanti a livello estetico, con la conclusione che così come è nato è stato abbandonato proprio per le prestazioni sotto le aspettative. La trasmissione finale a cardano rendeva questa particolare motocicletta un buon diversivo turistico perchè aggressiva solo nell'aspetto.
In conclusione, la Ducati ha sfornato un mezzo di notevole pregio sia dal punto di vista tecnologico che dal punto di vista delle scelte estetiche, senza comunque inventare nulla di nuovo dato che i giapponesi ci avevano pensato qualche tempo prima senza troppa fortuna. C'è da dire anche che una moto giapponese bicilindrica di successo, ad esempio la Honda VTR 1000, è molto rara rispetto alle quadricilindriche. Pensando alla Diavel, si può dire che questa volta i giapponesi siamo stati noi italiani. A fare la parte di quelli che copiano, ma lo fanno meglio.

2 commenti:

  1. CIAO complimenti per l'articolo...
    una domanda, la foto BT con i cerchi a razze dove l'hai trovata? è una special o di serie?
    grazie ciao
    andrea

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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