La storica sfida tra Wayne Rainey e Kevin Schwantz nella classe 500 del motomondiale è durata per anni. Un confronto tra rivali-amici, che trova il suo culmine nella memorabile gara del GP di Germania 1991, sul tracciato di Hockenheim. Questo filmato è conosciuto da tutti gli appassionati e io lo ricordo come "il sorpasso dei sorpassi", come il duello in staccata che ha fatto scuola a tutti i motociclisti. Ebbene dopo aver goduto di queste memorabili immagini, viene automatico pensare a quando rivivremo da spettatori dei duelli così intensi, epici. Infatti le corse sono cambiate molto da allora. Più di vent'anni ci separano da sfide di questo tipo, e a parte qualche caso particolare, non ricordo una bagarre come in quel pariodo. Senza voler fare la parte di quello che usa il passato per fare un continuo paragone col presente, voglio comunque far notare a chi riesce a comprendermi, che non è più così da un pezzo e non sarà più così. Salvaguardando quello di cui sto parlando come si fa con una specie rara, voglio ricordare che il motomondiale ha cambiato faccia e si sta muovendo verso altri canoni di valutazione, regolati da scelte di mercato, di sicurezza e di chi il potere lo detiene veramente. Il discorso "politico" va lasciato da parte, ma bisogna ammettere che questo campionato, dopo aver subito grossi cambiamenti e regolamenti continuamente rivisitati, ha acquisito tutti i difetti che stavano uccidendo la formula uno. Campionato che nel frattempo, con qualche passo indietro, è diventato fortunatamente, un po' più godibile e avvincente. Ai tempi di questo filmato avevo dodici anni, l'età in cui impazzivo già per le moto. Mi chiedo come possa ora succedere che un dodicenne riesca ad appassionarsi a queste corse, senza l'eco delle sfide che molti di noi hanno vissuto in passato. Un vero peccato. E sono fermamente convinto che moltissimi di noi seguono le gare di oggi con l'inerzia di un tempo, quando si andava ai circuiti a costo di cifre più ragionevoli e si rientrava a casa con gli occhi pieni di una giornata indimenticabile. Forse tutto questo fa parte di un mondo che non c'è più. Ma dovrebbe stimolare in primis gli addetti ai lavori, ed in secundis tutti gli amanti della moto a ritenere superflua ogni sofisticazione che migliorando la qualità del mezzo ha deteriorato irrimediabilmente lo spettacolo. Cosa che oggi manca tantissimo. Buona pelle d'oca a tutti...! (Io tenevo per Schwantz.)
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