La storia di Robert Edison Fulton, raccontata in questo libro, non è solo il resoconto di un'esperienza unica e avventurosa , la sintesi di un lungo viaggio in moto intorno al mondo. L'ingenuità di un poco più che ventenne, come il nostro protagonista, che sfida se stesso per far colpo su una ragazza e sui commensali di un'importante cena borghese, ci porta lungo le strade di un mondo ancora antico per quanto già conosciuto quasi completamente. Un mondo che, dopo la Grande Guerra, è ancora fatto di distanze e barriere sociali, culturali, politiche così nette da provocare nell'uomo il desiderio della scoperta e coadiuvare l'istinto che le culture, i popoli e gli stati si avvicinino. L'aspetto che colpisce di più è come gli incontri e le esperienze che Fulton fa, siano molto attuali, nonostante il viaggio sia iniziato nel 1932. Un racconto di ottant'anni fa, che ci descrive un mondo che sotto certi aspetti, oggi è cambiato poco o addirittura non è cambiato affatto. Le atmosfere descritte vanno ben oltre quella delle cartoline. Sono istantanee dalle quali si percepisce la luce e il buio, l'azzurro del cielo e il vento freddo della tempesta. Il fumo nero dei fuochi nomadi al bivacco e i rumori delle feste nei villaggi. Il modo migliore per poter scoprire un territorio e apprezzarne ogni aspetto, è sicuramente quello di percorrerne le strade in sella ad una moto. Fulton si spinge oltre, facendo i conti con ogni insidia e difficoltà del caso, cercando strade e passaggi dove non ci sono. Il tutto sospeso tra incoscenza giovanile e spirito di avventura e adattamento.
Questa lettura è sicuramente un ottimo spunto per tutti i motociclisti intenti a viaggiare per il puro gusto di farlo, alla ricerca di esperienze uniche. In un periodo in cui molti di noi "tolgono la batteria" e rispolverano il coprimoto, può essere un'ottima occasione per continuare a viaggiare seppur con la mente. Perché andare in moto non è solo "manico", ma è soprattutto "testa".
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