Un anno fa, Marco Simoncelli perdeva la vita durante il GP di Malesia a Sepang. E' già trascorso un anno, dodici mesi in cui tutti gli addetti ai lavori, ma soprattutto il pubblico di appassionati e non, hanno vissuto e si spera riflettuto sulla tragedia che ha colpito il nostro caro pilota di Coriano. Sembra ieri di vedere quelle terribili immagini dell'incidente. Eppure un anno ha già percorso il suo giro. Sembra veramente poco tempo fa, poche stagioni, che un giovane promettente, un po' lungo per le moto da gran premio, si faceva notare come uno dei giovani della scuola italiana. Con simpatia, e bravura a volte compromessa dall'irruenza tipica dei piloti più arrembanti, Marco aveva conquistato i cuori di tutti i tifosi. Nel 2008 con un inizio difficile che dopo le prime due gare lo vede fermo a zero punti, risale la china e con un super team Gilera gestito dall'Ing. Dall'Igna e un compagno fortissimo e d'esperienza come Roberto Locatelli, totalizza ben sei vittorie laureandosi campione del mondo della classe 250. Da quel momento in poi Simoncelli è diventato una stella del firmamento dei top rider, il resto è storia recente. Voglio quindi celebrare Marco per come lo ricordo io, un ragazzo buono che in pista sapeva dare un senso alla sua criniera diventando un vero leone, dal cuore d'oro e senza risparmiarsi mai. Così nella vita di tutti i giorni. Ricordo quando corse il GP di Imola di Superbike nel 2009 con la stessa Aprilia RSV4 di Max Biaggi. Arrivò il giovedì al paddock del Santerno con estrema umiltà, ma riuscì a catalizzare molta dell'attenzione della folla su di se per tutto il week-end di gare. Nonostante Ben Spies si giocasse il titolo, nonostante Troy Bayliss fosse accorso all'autodromo per raccogliere l'abbraccio di tutti i suoi tifosi, il personaggio di quell'edizione fu proprio Simoncelli da Coriano. In gara due, salì sul podio dopo aver infilato il grande Biaggi alla variante bassa, suscitando il boato di tutte le tribune. Ricordo che ci siamo fatti una foto insieme durante il paddock show del giovedì pomeriggio e ricordo che il primo scatto non era venuto bene e ne abbiam fatta un'altra. Ricordo il suo sorriso, lo sguardo sornione e il suo inconfondibile "Diobo!" Ciao Sic.
Nessun commento:
Posta un commento