Ci sono fatti nella vita che a volte prendono il sopravvento. Non ce le cerchiamo noi e non ce le immaginiamo, ma succedono. Possono esserci effetti collaterali, o addirittura negativi sulla nostra esistenza, ma l'importante è farsi colpire senza farsi distruggere. Il rischio è alto e bisogna stare sempre attenti. Poi i momenti passano e qualche brutto frangente lascia spazio anche a cose positive e, come nel caso di quelle negative, non ne prevediamo l'arrivo, l'origine e la natura, ma grazie a qualcosa di superiore a noi vanno per il verso giusto. Si scopre che dentro ognuno, quel fatto ha prodotto reazioni, energie che tenevamo custodite e che nemmeno sapevamo utilizzare o addirittura non ne conoscevamo l'esistenza. Eppure siamo noi, col nostro carattere, la nostra mente, la nostra sensibilità. Allora si tratta di salire di nuovo in sella, di prendere il manubrio in mano, di calare la visiera sul viso con naturale gestualità, affondando la prima manata di gas come fosse l'ultima, consapevoli che l'ultima non sarà, ma sarà la prima di una lunga serie... Non che il vecchio non ci piaccia più e non che non ci siano cose belle da conservare e lezioni da tenere a mente. Si tratta di guardare avanti, oltre il dosso, aldilà della curva, dove qualcosa ci aspetta. Perché una curva, un dosso, possono essere cose che conosciamo a memoria, ma possono sempre svelarci qualcosa di nuovo. E quel qualcosa lo vedono i nostri occhi che sanno memorizzare più di un hard disc, e sanno imparare che è meglio sempre guardare per imparare. Pronti a salire quindi, a guidare, a macinare chilometri di asfalto con le ruote e con la mente, a fondere l'anima con il nostro mezzo preferito...così che siamo un tutt'uno con quello che da sempre ci ha portati lontano...ed ancora ci porterà.
Alex Ricci
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