domenica 5 febbraio 2012

Nuovi circuiti per vecchie passioni!


Nuovi circuiti per vecchie passioni, non è una provocazione, ma un dato di fatto. Si corre il mondiale professionistico di motociclismo dal 1949, ovvero appena i cannoni hanno smesso di tirare si saltava già in sella a colpi di giri veloci con team che per l'epoca mettevano a disposizione il meglio della tecnologia in circolazione.

Prima della Seconda Guerra Mondiale si correva comunque e c'erano gare che facevano parte di un circuito internazionale che sostituiva il motomondiale. Molti percorsi erano cittadini, in Italia soprattutto, ma anche in Svizzera, Germania, Francia, Regno Unito, ecc... La gente si organizzava per seguire gli eventi che vedeva protagonisti campioni e idoli popolari come Nuvolari prima, Tenni poco dopo, e negli anni della federazione anche Ruffo, Duke, Surtess, Liberati, Provini, e tutti gli altri. Si organizzavano raduni di amici a casa di chi vedeva meglio le corse dietro i cancelli domestici. Oppure si andava in spazi solitamente substradali e si organizzavano grigliate e bevute tra appassionati che seguivano il Gran Premio tra un sangiovese e una piadina. Tutto questo contorno di festa che caratterizzava gli eventi sportivi delle due ruote era entrato nella cultura di ogni appassionato.


La moto nella sua massima espressione sportiva era quindi entrata fra la gente comune, nelle piazze di paese, nei bar o fuori dalle edicole col risultato che c'era sempre una gavetta di salsiccia pronta per la gara della domenica. Successivamente, l'abitudine di organizzare banchetti e ritrovi di amici in concomitanza con un evento di questo tipo è stata portata sui circuiti più famosi e avvincenti del campionato del mondo. I grandi prati del Mugello sono stati palchi di barbecue storici, Imola ha sempre rappresentato il paradiso della piadina con la salsiccia cotta tra il warm-up e la corsa. A Le Mans si corre l'endurance e tutti i tifosi portano la famiglia per un week-end di motori e pic-nic fino a dormire causa la digestione e l'alcool ingerito. Tutti i luoghi più suggestivi delle corse sono stati teatro di feste "en plein air" dove chi più e chi meno esprimeva passione e aggregazione.


Ora i tempi sono drasticamente cambiati. Per accedere ad una gara di cartello occorre dare una bella lustrata al portafoglio o alle carte di credito e già ti sei impegnato economicamente. Volendo parlare dei circus più prestigiosi come il motomondiale e in parte il WSBK sei già "off-limits" perchè il biglietto tanto ambito e sudato ti consete un settore ben delimitato con gradinate e seggiolini anche sulle colline come la "Rivazza" di Imola, per non parlare poi del fatto che in tutte le piste e parliamo delle vecchie, le storiche, il campeggio è ormai considerato un modo di trovarsi da dormire, ma lontani dalla pista.


Tutto si paga, e non puoi entrare con una griglia e vedere i tuoi idoli sfrecciare vicino a te che ti prepari il pranzo con due braciole e qualche panino toscaNo. No non puoi, ma una volta si poteva! Ora la sicurezza impone delle regole spesso discutibili dato che la regola numero uno di chi corre è andare più forte possibile. Ma a tutto questo colore e abbraccio che il popolo ha sempre dato agli eventi motociclistici ci pensa qualcun'altro.


 mappa del nuovo circuito di Santiago in Cile.

Ho visto la presentazione del Motor Park di Santiago in Cile e ho trovato un nuovo paradiso delle corse non solo motociclistiche. Il progetto appena realizzato offre spazi per corse motoristiche a tutti i livelli, due e quattro ruote, tutto l'anno e vuole portare in Sudamerica dal mondiale GP e SBK alla Formula 1, creando una grossa alternativa all'Asia che detiene il numero maggiore di tappe extraeuropee di questi campionati. Ora se si va a vedere cosa offre il Motor Park di Santiago si scopre che non è nulla di nuovo rispetto agli ultimi circuiti realizzati per queste grosse competizioni. Per citarne uno tra tutti, Motorland di Aragòn in Spagna è progettato per fornire intrattenimento extra a tutti i partecipanti all'evento. In più come da tradizione ormai si condiscono i tracciati con piste adiacenti di motocross, motard, kart, come a voler dare un'immagine di totale parco dei divertimenti per piloti e spettatori.


vista aerea di Motorland Aragòn

La verità non è obbligatoriamente la mia, ma si può evincere che se nei vecchi circuiti del mondiale, dove il prezzo dei biglietti è caro, ma i tifosi e gli appassionati che da sempre o per tradizione di famiglia si recano per passare una giornata a vedere le corse dei loro beniamini, entrano lo stesso e si trovano a non poter creare o interpretare la propria idea di aggregazione legata ad una corsa, si trovano costretti ad assalire le baracchine che vendono cibi e bevande a prezzi da cinque stelle, a mangiare in piedi, ad occupare posti a sedere senza andare in bagno e a vedere quello spicchio di gara che la visuale gli consente senza via di scampo.
circuito di Abu Dhabi e circuito di Shangai

Invece di creare aree ristorative di lusso, invece di costruire alberghi, negozi, strade per il passeggio come se fossimo nelle vie centrali di Roma o Milano, invece di alzare il prezzo dei biglietti (perchè queste cose che crei le devi poi pagare e mantenere) sarebbe meglio permettere agli appassionati di entrare il sabato o la domenica e di interpretare al meglio la propria idea di evento sportivo motociclistico così forse questi "templi" delle corse non sarebbero necessari, magari sorti vicino a favelas o zone dove la vita vale poco più di qualche euro. Magari se, magari...

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