giovedì 13 luglio 2017

Nicky Hayden non c'è più, ma ora basta...



Nonostante il dolore per la perdita di Nicky Hayden sia ancora percepibile, è giunto il momento di voltare pagina. Ma proprio mentre mi sto convincendo di questa cosa, arriva la notizia che la famiglia di "Kentucky Kid" ha avanzato, tramite il proprio legale, la richiesta danni "precoce". Questa mossa legale non è altro che una tecnica usuale che i legali applicano in favore dei propri assistiti, anche se hanno torto o parte del torto. Ciò può avvenire quindi dalle varie parti in causa e risulta essere un modo per alzare il livello di attenzione di chi giudica i fatti e dopo i vari processi, emette sentenza. Tornando quindi ai fatti, io mi sento comunque indispettito da queste azioni legali. Hayden non c'è più e torto o ragione, ha perso la vita sulla strada. Il trentenne di Morciano di Romagna è vivo e vegeto, ma ha l'anima segnata, colpita da un traumatico episodio che, col torto o la ragione, non lo lascia vivere serenamente. I notiziari e le fonti ufficiali confermano l'esistenza di un filmato che mostrerebbe come il pilota statunitense non avesse rispettato la segnaletica stradale che obbliga a dare la precedenza e che avesse nelle orecchie gli auricolari per la musica. Le stesse fonti, confermano anche il superamento del limite di velocità da parte dell'automobilista, come capita a molti, recandosi al lavoro o ad un appuntamento. La morte di Nicky Hayden è arrivata pochi giorni dopo la corsa di Imola, dove io stesso l'avevo fotografato da vicino in griglia di partenza e con la mia reflex, gli avevo dedicato particolari attenzioni. Poi altre due corse, Donington Park (dove è stato solennemente commemorato) e Misano Adriatico, dove non era ancora stato ingaggiato un nuovo pilota ufficiale Honda.


A Laguna Seca, ovviamente, nuova commemorazione con tutti gli onori che si concedono ad un eroe nazionale e comprensibile affetto da parte del popolo americano nei confronti dell'idolo di casa scomparso. Oggi però siamo di fronte ad una "partita di avvocati" che cercano di ricavare il meglio da questa situazione. Sicuramente, nell'interesse dei rispettivi clienti, ma per piacere, basta! Non ci sarà nessun gesto che rimetterà le cose a posto come prima di quel maledetto incidente. Anche se stupidamente, infantilmente, io stesso chiederei piangendo, di riavere tutto come prima, so che non è possibile. Esorto il lettore di questo post a fare una riflessione trasversale, ma reale. E se al posto di Hayden ci fosse stato un comune lavoratore o un giovane studente? Se al posto di Hayden ci fosse stato il mio miglior amico che lavora nel campeggio a Cervia e si sfanga tutta la stagione per guadagnarsi da vivere? Se al volante della Peugeot ci fosse stato un personaggio noto e magari ricco e importante? Oggi di che cosa staremmo parlando? Chi chiederebbe i danni a chi? Coi se e coi ma non si combina molto. Però è il caso di fermarsi e smettere di perpetuare il dolore che affligge due famiglie che non si conoscevano, ma che oggi hanno un tribunale che le accomuna. La prossima gara del campionato Superbike è prevista per il week-end del 18-19-20 agosto al Lausitzring in Germania e mi auspico che le celebrazioni siano finite in California. Un'altra non la tollero! Auspico anche che si arrivi ad una sentenza a chiudere il caso, limitando il dolore di chi già soffre e merita una, seppure triste, pace. Tutto questo, il più presto possibile.

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