sabato 16 marzo 2013

Ural, il boxer russo...


Quest'immagine è uno degli scatti più noti del fotografo lituano Antanas Sutkus e risale al 1974. La foto ritrae dei ragazzini di Klaipeda, poco più che bambini, che giocano con una Ural  tipo fuoristrada. Questo modello sembra adattato a gare di enduro stile "sei giorni", con numero di gara sulla tabella messa al posto del fanale e ruote tassellate. La Ural è nata con la produzione di modelli sidecar costruiti all'inizio degli anni '40 in Russia, mentre l'Unione Sovietica si preparava ad un'imminente aggressione da parte della Germania nazista. Paradossalmente, queste moto furono realizzate sulla base di progetti BMW, che già forniva  all'esercito tedesco delle moto con carrozzina laterale per il passeggero. Come si può ben notare, a spingere questa motocicletta sovietica è un robusto bicilindrico boxer. Sulla costruzione di moto Ural, in concomitanza con le moto BMW, esistono almeno due teorie attendibili. La prima che riguarda il patto "Molotov-von Ribbentrop", dove la tecnologia tedesca veniva trasferita all'URSS. La seconda è relativa all'acquisto da parte dell'allora governo sovietico di cinque moto BMW R-71, che vennero poi smontate, studiate e copiate. Il primo modello si chiamava M-72 ed è datato 1941. Creato quindi per scopi militari, aveva la trasmissione finale a cardano, il cambio a quattro rapporti, la possibilità di inserimento della trazione anche sulla terza ruota e la retromarcia per le eventuali manovre. La cosa che colpisce di più della foto di Sutkus, oltre al ritrarre una moto riadattata ad usi più ludici che sportivi, è sicuramente l'entusiasmo che scaturisce dai volti dei giovani che giocano e appaiono contenti. In un paese difficile come l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, anche una moto così semplice, seppur particolare nel suo genere, non è altro che l'occasione di gioco di chi è in grado di trovare molto nel poco. Di chi è capace di rendere importante un "pezzo di ferro", se esso rappresenta al tempo stesso un momento importante. Ciò che è al centro dell'attenzione non lo è se non per merito di chi gli sta intorno. Solo sorrisi per il boxer russo.

 

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