domenica 3 marzo 2013

Imme R100, la "vespa" tedesca...


In Italia, uno dei simboli delle due ruote motorizzate, dal dopoguerra ad oggi, è, senza dubbio ed indiscutibilmente, la Vespa Piaggio. Il fortunato scooter di Pontedera è diventato nel tempo un simbolo del Bel Paese, in varie versioni sempre al passo coi tempi atte a conquistare generazioni di utenti.
In Germania, una vespa con le ruotine, è lo stilizzato logo di una non longeva moto semplice per quanto moderna, la Imme R100. Quasi coetanea del "nostro motorino" prima versione, a vederla può non suscitare un particolare interesse. Eppure rappresenta, nella sua breve storia, un esempio di modernità, che in tutta Europa andava fervendo in quegli anni.

 
Occorre osservare bene questo modello per capirne l'originalità e contestualizzarlo in modo da coglierne il lato innovativo e di straordinaria attualità.
 
 
La prima cosa che salta all'occhio è la monoforcella anteriore, un sistema adottato anche da altre case motociclistiche, ma in pochissimi modelli. L'ammortizzatore non è comunque installato all'interno dell'unico stelo, ma collocato (per ovvie ragioni) alla base dello sterzo, col classico schema di attacchi al telaio e la molla centrale. Il telaio è a ponte come in molte moto attuali ed è composto da un tubo centrale che sorregge il motore agganciato in basso e il serbatoio "a goccia" sopra. Su questo telaio è montato un "telaietto" per la sella sotto il quale è collegato il monoammortizzatore del retrotreno. Anche questa soluzione risulta innovativa se paragonata alle moto dell'epoca poiché è presente sui più diffusi modelli odierni.
 
 
 
Il posteriore è anch'esso monotrave e il tubo collegato al telaio funge anche da impianto di scarico. Altri particolari sono estremamente singolari, come il piccolo clacson sottosella e la forma a uovo del propulsore, che ne fanno un mezzo non ortodosso, ma semplice e ricercato al tempo stesso. 
 
 
 
Norbert Riedel fondò la sua azienda nel 1948 ad Immenstadt, luogo da cui prese poi il nome Imme. In tedesco Imme significa "Vespa" e non poteva esserci nome più azzeccato, siccome l'unico prodotto della breve vita della fabbrica di Riedel, è stato un motociclo innovativo e particolarissimo. Particolare come la "omonima" e più apprezzata motoretta italiana. Nel 1950, la Imme dovette chiudere i battenti causa problemi finanziari e legali, fermando la produzione del nuovo modello bicilindrico di 148 cc, ad un ristretto numero di esemplari. Considerando l'ipotesi di potersi imbattere nella "vespa tedesca", come un'impresa quasi impossibile, più che difficile, la Imme R 100 non è certo passata alla storia per una fortunata esistenza o per furori motociclistici, ma è comunque importante notare come molto di questa moto, seppure in maniera fortuita, sia un qualcosa di attendibile al nostro periodo, rendendola per certi versi, bellissima!

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