domenica 26 gennaio 2014

Born to educate...


Nella puntata televisiva del programma ”Born to ride”, in onda martedì 21 gennaio, si è affrontato, tra i vari temi, quello della sicurezza, in merito ad un’intervista fatta alla polizia stradale. Gli agenti presi in causa, sono coloro che  svolgono il proprio mestiere lungo le nostre statali a bordo di motociclette. I nostri “Chip’s” per capirci. Roberto Parodi, durante la conduzione, cita testualmente: ”…una cosa curiosa per quanto riguarda le protezioni, è vero le protezioni sono utili e sicuramente male non fanno, però non so se avete notato che per cose molto più pericolose come può essere fumare le sigarette o bere l'alcol o magari andare a giocare, giocare soldi, a volte basta una piccola scritta su un pacchetto di sigarette o un avviso, gioca responsabilmente, bevi responsabilmente. Quando si tratta invece di prendere un provvedimento per i motociclisti, questo diventa subito una legge, le protezioni bisogna portarle, bisogna metterle, non bisogna metterle, io sono sicuro che quando decideranno di affrontare questo discorso lo affronteranno con delle leggi e non lo affronteranno come le scritte sui pacchetti delle sigarette. Questo forse mi fa pensare che i motociclisti vengano sempre un po' trattati come delle persone che devono avere una legge per fare una cosa altrimenti non la fanno, sarebbe bello vedere un po' più di fiducia nei confronti dei motociclisti, usa la protezione responsabilmente...” (per chi volesse vedere il servizio completo, ecco di seguito il link da cliccare)

http://www.video.mediaset.it/video/born_to_ride/clip_youngtoride/433993/la-polizia-stradale-spiega-qualche-legge.html.

Per quanto riguarda la guida di una moto, si sa che il casco omologato è obbligatorio. Non sono obbligatorie per legge le altre diverse protezioni, che possono comunque garantire maggior sicurezza a seconda dei casi, ma che rimangono a discrezione del singolo individuo. A questo punto è emerso che esistono cose pericolose che non sono assolutamente considerate tali l’andare in moto. Ad esempio: per quanto riguarda il gioco d’azzardo, il tabacco e l’alcol, sono sufficienti raccomandazioni di base, scritte sui pacchetti delle sigarette o sulle etichette dei vini o delle altre bevande. Nel caso poi del “gioco”, inteso come giocare denaro in lotterie e videolotterie, concorsi anche più semplici come un normale “gratta vinci”, basta dire “gioca responsabilmente”. Mi permetto di dire quindi che sarebbe più corretto “vivi responsabilmente”. Andare in moto è un modo di muoversi, di spostarsi, ma spesso è una vera e propria passione. Andare in moto è comunque una “falsa libertà”, perché come quasi la totalità delle cose inventate dall’uomo, prevede delle regole. Queste regole sono giuste o discutibili, semplici o difficili. E’ quindi il caso di azzerare un attimo i conti e pensare al motociclismo in modo primitivo. Se non ci fossero regole antiche inventate dall’uomo, cosa ci sarebbe a far da arbitrio all’eccedere nei comportamenti? Forse la testa intesa come coscienza. Se, come abbiamo detto, il casco omologato è un accessorio obbligatorio, allora serve a contenere la testa, che non deve mai smettere di ragionare, di funzionare, con una responsabilità ben più alta delle sole regole. Auspicando che tutti i motociclisti mettano la testa nel casco, mi sento di esprimere che chi viaggia in moto sia abituato ad allargare i propri orizzonti inevitabilmente, espandendo quindi la mente a luoghi e spazi che sono oltre i confini della strada, delle regioni, oltre la geografia. Confini che non possiamo attraversare se non da dentro noi stessi. La moto viaggia, ma qualcosa, come un percorso, si srotola dentro di noi.  E’ in questo caso che vedo superfluo ricordare a chi va in moto che deve portare il casco, che deve usare prudenza, che si deve regolare in base agli altri, quando spesso gli altri non si regolano alle moto. E’ così che comincia una polemica infinita e lo sappiamo, ma capite che le sigarette uccidono la gente sul divano di casa e per il bene di chi ci campa, basta una scritta sopra un pacchetto!?!? Il problema è la mancanza di sensibilità e di educazione. Basterebbe poco per far capire cos’è una moto a chi non lo sa e pensa che sia pericolosa. Tutto è pericoloso se fatto male…per tutto il resto occorre un po’ di fortuna.

 

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