All'inizio del '900 Hamamatsu era conosciuta in Giappone per l'attività tessile. Nel 1909 Michio Suzuki fece nascere la Suzuki, un'azienda che costruiva macchine tessili e altri macchinari per l'industria. Durante tutta la prima parte del secolo le macchine tessili che uscivano dall'azienda nipponica erano le migliori, economiche e le più vendute in tutto il mondo. Nel 1951 però una grande crisi del cotone tagliò le gambe all'industria tessile e la Suzuki fu costretta a reinventarsi per soddisfare nuove richieste di mercato. La soluzione fu produrre veicoli a motore, a due ruote e a basso costo così da fornire agli abitanti dell'impero un mezzo di locomozione valido e affidabile che avrebbe incrementato la crescita del paese.
immagine da http://www.suzukicycles.org/
Furono prodotte le prime biciclette a motore a scoppio che fornivano oltre alla locomozione diretta tramite motore a scoppio, anche la pedalata assistita. In seguito uscirono i primi ciclomotori e motocicli che grazie a prestazioni di livello nelle competizioni nazionali, conquistarono i motociclisti dell'epoca che fecero partire il mercato della casa di Hamamatsu.
immagine da http://www.suzukicycles.org/
Nel 1965 con il modello T20, la Suzuki decise di penetrare nel mercato americano che da allora rappresentò da sempre il punto di riferimento per l'azienda e i suoi dirigenti. La T20 era una moto bicilindrica con motore 2 tempi da 90 CV e 7500 giri, cambio a sei marce che con una velocità massima di 145 Km/h soddisfava chi desiderava una moto dalle buone prestazioni, guidabile e sopprattutto affidabile. Inoltre con questo modello cominciava a delinearsi la "sportività" come caratteristica che fino ad oggi ha contraddistinto le moto Suzuki.
immagine da http://www.suzukicycles.org/
Ancora oggi il bacino d'utenza statunitense rappresenta il maggior riferimento per l'azienda e lo dimostra il costante impegno che ad Hamamatsu rivolgono verso i campionati locali AMA. Un esempio è lo storico sodalizio che legò il campione texano Kevin Schwantz al marchio Suzuki, che insieme colsero in un primo periodo i successi nazionali per poi vincere le più prestigiose competizioni internazionali, come il Transatlantic Trophy, la 8 ore di Suzuka, il GP di Macao, ecc... Fino ad arrivare al titolo mondiale nella classe regina del 1993.
immagini da http://www.globalsuzuki.com/ e http://www.ozebook.com/
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