sabato 25 maggio 2019

Ciao Niki


Anche se queste pagine sono destinate al mondo delle due ruote, è troppo importante dedicare un saluto speciale ad un personaggio veramente unico come Niki Lauda. Se ne è andato lunedì 20 Maggio, a settant'anni, dopo aver vissuto una vita da pilota, ed in un certo senso, da eroe. Un eroe che non è solo lo sportivo, l'audace, il campione; tre volte sul tetto del mondo con Ferrari e McLaren, ma eroe di tutti noi. Eroe di coloro che credono in se stessi, coloro che amano vivere e non sprecano un secondo del loro prezioso tempo. Coloro che dopo una terribile batosta, inevitabilmente si rialzano, altrimenti c'è il nulla. Coloro che si fanno male, feriti nel corpo e chissà, forse anche nel cuore, ma non lo fanno vedere. Lo nascondono dietro i risultati, le vittorie, le gioie ed i sentimenti che colorano la vita. Niki Lauda è un mito, è colui che non si arrende. Prese fuoco nel terribile incidente del 1976 al Nurburgring Nordschleife, quando non voleva correre, perché la pioggia era troppo pericolosa per quel circuito, ma lo fece lo stesso. Lo estrassero Merzario, Lunger e altri piloti dai rottami della sua 312T-2/76/ in fiamme mentre era ancora cosciente. Aveva ragione, ma in pochi lo ascoltavano. E' il destino di chi non accetta il compromesso diplomatico ad oltranza, di chi dice quello che pensa con poche, chiare parole. Di chi sa valutare una situazione con intelligenza senza lasciare spazio ai dubbi altrui. E' l'eroe che salì sulla sua monoposto dopo 42 giorni da quel terribile rogo; i segni delle fiamme, le bende impregnate di sangue dentro al casco, la forza mai vinta. Quella no. La forza di quel Lauda che seppe fermarsi quando capì che sul circuito del Fuji rischiava troppo, dimostrando grandezza e non debolezza. Avrebbe poi riconquistato il titolo l'anno seguente, ripartendo ad armi pari con gli avversari.


Dopo la carriera di pilota, aveva fondato ben due compagnie aeree ed era una personalità di rilievo nel paddock della Formula 1, lavorando all'interno di team importanti come Ferrari e Mercedes. Ma l'importante, quando si consce un personaggio così forte o se ne conoscono le gesta e la storia, è trarre sempre un insegnamento. Mi sento di dire che Niki Lauda sia stato un esempio. Un estratto di come affrontare la vita nonostante le difficoltà. Dobbiamo cercare il Lauda che è in ognuno di noi, tirarlo fuori, convinti di vincere anche quando le cose si mettono male. Ci ha lasciati, ma non perché non potesse più affrontare le sfide, ma perché quella con la morte l'aveva già vinta largamente prima, nel lontano 1 Agosto 1976 e continuando per tutti gli oltre quarant'anni successivi. Ci mancherà e mancherà a tutto il motorsport, ma vivrà ogni volta che verrà fuori un po' del Niki dentro di noi.

Alex Ricci

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