sabato 27 ottobre 2012

In moto a Lanzarote


Andare in vacanza per un motociclista significa anche considerare l'idea di poter cavalcare il proprio mezzo di locomozione preferito. In un'isola delle Canarie come Lanzarote l'esperienza è possibile, per quanto si tratti di un territorio poco incline al motociclismo più tipico. L'isola è completamente vulcanica e seppur bene asfaltata, non offre percorsi particolarmente accattivanti per chi ha "bisogno" di fare due pieghe o sfruttare i cavalli del motore per raccordare due curve come si deve.



Come in "Dalla Terra alla Luna" di Jules Verne, sembra di essere approdati grazie al grosso proiettile sparato dal cannone in ghisa di Barbicane. Il paesaggio, letteralmente lunare, merita di essere visto a cavallo di due ruote. Una moto di piccola cilindrata ha tutte le qualità necessarie per fare un giro turistico completo di tutta Lanzarote e la scelta è quindi ricaduta su di un Suzuki Van Van 125.



La piccola Suzuki ricorda da vicino il Fantic Koala, ma è molto meglio, per quanto essenziale. Tolta la comodità della seduta ed il bassissimo consumo di benzina, il Van Van non ha prestazioni rilevanti e la mia vecchia MTXR 125 a confronto è un "caccia". Accompagnato da passeggera fotografa, si parte da Puerto del Carmen e si percorre la strada dei vini, dove le vigne non sono filari tradizionali, ma bensì piante che fuoriescono dalla terra nera e crescono lungo la superficie del suolo, diramandosi in tre o quattro direzioni per un massimo di due metri circa. L'uva quindi si raccoglie da terra dove una rudimentale costruzione di pietra vulcanica a forma di ferro di cavallo la protegge dai forti venti.


E' qui che, tra un "vigneto" e l'altro, s'incontrano le "bodeguite", ovvero le aziende agricole che producono il vino locale e lo rivendono presso le proprie cantine con punto vendita.


Attenzione! In un rettilineo come questo è vietato sorpassare...mah!
E poi; perché il cartello è dall'altra parte della strada???

Percorrendo le strade tra i vulcani e le vigne, si arriva a Tinajo, un paesino minuscolo per quanto bello e accogliente. Qui una sosta per assaggiare il vino è d'obbligo.





Fino a questo punto il piccolo 125 di soli 11 CV e qualche spicciolo si è comportato bene, ma le salite e i tornanti non si fanno attendere.
A Lanzarote il vento soffia forte e questo è un punto a sfavore dei motociclisti. Settembre è comunque la stagione migliore per questo tipo di esperienza e per tutte le altre attività. E' bello quindi incontrare le pale eoliche che, come sentinelle sul crinale, sorvegliano l'isola. Per raggiungere questi giganti meccanici occorre insistere sulla manopola del gas per usufruire di tutta la potenza necessaria alla salita e le marce le inserisco un po' "alla traditora" alleggerendo appena il polso destro.


All'orizzonte si riescono a scorgere i confini dell'isola dove terra e cielo finiscono inesorabilmente nel mare, primario elemento di questa parte del mondo. Ci sono delle belle curve nella parte più montuosa, ma i "gommoni" del Van Van sono quasi un impedimento (si riveleranno efficaci in seguito) alla piega, così, piede a terra, e le rotonde come i tornanti, si fanno alla "Cairoli".









Continuando il giro, il piccolo di casa Suzuki sembra arrancare, ma non molla e, soggiogato dalla mia guida insistente, sale su per la strada che ci porta ad Harìa dove inevitabile, ci aspetta una sosta per degustare altro vino veramente speciale.




Ecco che qualcuno ci prova con il mio Van Van! Prepotente!

Dopo un altro bicchiere di "tinto" è l'ora del pranzo e per l'occasione ci fermiamo a mangiare dell'ottimo "pescado" ad Arrieta, passando per Yè, giro di boa del percorso. Qui la vegetazione è costituita principalmente da enormi fichi d'india che più di qualunque arbusto ricoprono le terre vulcaniche.



Le piante grasse sono più numerose delle persone in questo angolo del pianeta e sulla strada del ritorno incontriamo un vero e proprio giardino dei cactus, dove un antico mulino a vento domina la valle imperterrito. Lo sport locale più praticato è sicuramente il surf e come in un romanzo, se ne trovano le tracce anche lontano dalla spiaggia. Il classico furgone alla "point break" sembra provenire direttamente da Santa Monica in California.




Il Van Van è lento, ma inarrestabile. In discesa son riuscito a toccare la folle velocità dei 110 km/h. Il cambio comincia ed essere più impreciso del previsto. Non che una moto a noleggio sia sempre in ottime condizioni da queste parti, ma forse la frizione, a mio avviso debole di fabbricazione, deve aver risentito di una guida, come direbbe il grande Phil Read, "open gas".


Decido quindi di cimentarmi in un surf più consono
alle mie attitudini!


Per quanto poco sfruttabile per chi ama la guida sportiva ecco che il Van Van diventa qualcosa di unico. E prima di prendere quello che sembra il percorso per cui è stato progettato, dedico uno sguardo riflessivo alle sue super gomme da 130/80 R18 all'anteriore e 180/80 R14 al posteriore. Ed eccomi nello sterrato più suggestivo del mondo in piedi sulle staffe della meno enduro del mondo. Qui, le grandi ruote non temono neanche le mine anticarro e ci si diverte un sacco su polvere lavica e grossi massi vulcanici erosi dal vento. Un vero spettacolo che non ha paragoni.


Parola d'onore! Non sarei mai più tornato in strada!

Dietro me, solo roccia rosicchiata dal soffio temperato del vento.



La tappa successiva è Famara, nota spiaggia di surfisti che permette al Van Van e al suo "equipaggio" di riposare un po' in vista dell'ultimo tratto del percorso. Questa motocicletta consuma veramente poco e il bike-rental, si è raccomandato di non fare il pieno e riconsegnarla col carburante restante nel serbatoio. La buona fede del noleggiatore però non tiene conto della mia mano pesante. Lo scopriremo poi.



Ripartiti dalla spiaggia, procediamo verso la zona del Timanfaya, il parco nazionale dove i turisti si recano per vedere i vulcani attivi da vicino. La lingua d'asfalto che attraversa vere e proprie distese di lava solidificata, è lunga e diritta, permettendo alla nostra moto di scrollarsi la sabbia dalle ruote ed è molto divertente lanciarsi su e giù per le pendenze che si incontrano in questa parte dell'isola. Il tutto tra i folli 110 km/h e i più coscienziosi 80 km/h.


La lava è una distesa interminabile e fa effetto vedere che tutt'intorno, ovunque si rivolga lo sguardo, c'è lava solida. Sembra terra appena arata con un grosso vomere, ma non lo è.
Affrontiamo le ultime salite e sono le più dure per la piccola "beach bike" nipponica, che senza pochi sforzi, arriva all'ultimo punto d'interesse dell'uscita in moto ovvero "El Golfo". Qui le onde s'infrangono con una violenza inaudita su enormi scogli neri a picco sull'oceano. L'acqua rimane sospesa in aria in infinitesimali gocce trasportate del vento. In questo modo si crea una sorta di nebbiolina leggera ben percepibile ad occhio nudo.


Le barche adagiate sulla spiaggia del golfo, sembrano riposarsi
in attesa del tramonto.

Rientrando alla base, i chilometri percorsi non sono tantissimi, ma si fanno sentire tutti, specialmente nelle braccia. Infatti la posizione degli arti è alta e le mani sono allineate quasi perfettamente alle spalle. In questo modo si sta a braccia larghe e ci si riposa meno. Inoltre seduti sull'ampia sella si è comunque a ridosso del serbatoio con la tendenza a tenere le ginocchia larghe e quindi scomode per alcuni tratti misti. E' sicuramente il mezzo più adatto per visitare Lanzarote rispetto ad uno scooter o un'auto, ma molte altre moto potrebbero fare lo stesso con meno fatica e più efficacia. Ad una manciata di chilometri dall'hotel ecco che accade ciò che la mia guida costantemente "full gas" aveva pronosticato. Un improvviso calo di potenza e la moto rallenta nella parte più trafficata di tutto il giro. Butto la mano sinistra sul rubinetto sotto il serbatoio e, alla cieca, ruoto in direzione "riserva". Un sussulto instabile e la moto ancora in corsa riparte verso casa, per smentire chi mi aveva detto che di benzina ce n'era anche troppa.



SUZUKI VAN VAN 125




DATI TECNICI
Motore
Tipo Monocilindrico
Alesaggio per corsa 57,0 x 48,8 mm
Cilindrata 125 cc
Rapp. di compressione 9,2 : 1
Potenza max e regime 8,7 kw (11,8 cv) a 9.500 g/min
Coppia max e regime 9.8 Nm a 7.700 g/min
Lubrificazione Con olio nel carter
Avviamento Elettrico
Alimentazione Carburatore MIKUNI BS26
Filtro aria Poliuretano schiumoso
Carburante Benzina
Accensione Elettronica
Anticipo 13° a 1.500 g/min
TELAIO Tipo Monoculla
Sospensione anteriore Forcella telescopica
Sospensione posteriore Mono ammortizzatore
Ruota anteriore con pneumatico MT 2,50 x 18 M/C
130/80 ZR 18 M/C (66P)
Ruota posteriore con pneumatico MT4,50 x 14 M/C
180/80 ZR 14 M/C (78P)
Angolo di sterzo 45°
Angolo di cannotto in telaio 26°
Avancorsa 91 mm
Lunghezza max 2.140 mm
Larghezza max 860 mm
Altezza max 1.120 mm
Altezza sella da terra 770 mm
Passo 1.385 mm
Peso a secco 117 Kg
Peso in ordine di marcia 128 kg + conducente
Serbatoio carburante 7,5 litri
Capacità lubrificante 1,2 litri

Uno speciale ringraziamento va a LIL, che oltre ad essere una passeggera ideale, è anche una fotografa di talento e ha saputo cogliere e documentare al meglio gli scenari e i particolari di questo giro motociclistico. Grazie.

2 commenti:

  1. Ciao Alex!
    quest'estate andrò a Lanzarote ed ho la tua stessa idea di noleggiare il van van (tra l'altro anch'io ho avuto la mitica MTXR!).. e dopo aver letto la tua esperienza sono ancora più convinto e no vedo l'ora.
    Ti chiedo un consiglio: io andrò ad agosto, è il caso che prenoto già il noleggio della moto o posso tranquillamente affittarla quando sarò li? dove l'hai noleggiata tu?
    grazie
    ciao
    Andrea (andrearui2005@gmail.com)

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  2. Ciao Alex, ho apprezzato molto il tuo post e le foto. Complimenti. Parto tra tre giorni per Lanzarote, posso sapere dove hai affittato il Van Van e a quale prezzo? Se vuoi scrivimi al mio indirizzo mail: marcfaster@gmail.com .
    Grazie. Fabio

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