Per poter celebrare i titoli mondiali vinti dalla Kawasaki occorre, purtroppo per noi estimatori appassionati, fare un salto a ritroso nel tempo e arrivare fino ai 1981 e 82 con Anton Mang campione del mondo classe 350, categoria già dominata dalla "verdona" nel biennio 1978 e 79 con Kork Ballington che negli stessi anni vinse anche la classe 250 sempre su Kawasaki, mentre Mang vinse la categoria nel 1980 e nell'81. La vittoria finale in 125 risale invece al lontano 1969 per merito di Dave Simmonds. Con questo dobbiamo nostro malgrado constatare che negli anni in cui la casa giapponese ha gareggiato in motoGP non ha mai vinto una corsa nonostante le grandi forze messe in campo e i piloti sempre di primo livello.
Meno lontano nel tempo, ma pur sempre datato, è il titolo mondiale che la Kawasaki ha ottenuto nel 1993 nel campionato SBK. Il campionato delle derivate di serie è stato vinto grazie al grande pilota statunitense Scott Russell che col supporto del team Muzzy riuscì ad interferire nello strapotere di Ducati e Honda che si erano contesi fino a quel momento i trionfi di categoria. Un piccolo, ma importante primato.
Scott Russell era un pilota particolare con uno stile inconfondibile. Essendo alto di statura, la sua posizione in sella non era molto raccolta e sia le braccia che le gambe erano larghe verso l'esterno. Inoltre aveva la tendenza a tenere il busto eretto durante le manovre, le pieghe e la percorrenza della curva. Dati che accomunano il campione ad altri americani come Edwards e Spies.
Il pilota della Georgia conosciuto anche come Mr. Daytona (5 Daytona 200 nel suo palmarès), non stravinse con dei primi posti (5 vittorie in stagione), ma si aggiudicò un sacco di punti arrivando sempre a podio e godendo del vantaggio che le cadute del suo primo antagonista Carl Fogarty gli concedeva, lasciandogli la strada spianata verso il primo ed unico mondiale superbike per la Kawasaki e la sua Ninja 750 cc.
"The Screaming Chief", così lo chiamavano oltre oceano, ha vinto quello che è rimasto ad oggi l'ultimo titolo per la Kawasaki in campo internazionale delle corse su pista, forte anche di un mezzo, la Ninja ZXR 750, che all'epoca rappresentava una delle migliori supersportive in commercio. Inoltre Aaron Slight, fu un gregario impagabile che rubò punti agli avversari e tirò la "volata" della vittoria al compagno di squadra.
Successivamente, sia Russell, che la Kawasaki sfiorarono il titolo, ma ormai l'era di King Carl era cominciata e lo strapotere Ducati stava avendo la meglio su tutte le case rivali, vincendo titoli non solo con il pilota britannico, ma anche con Corser. Così il divorzio di Mr. Daytona e Kawasaki non tardò ad arrivare ed entrambi presero strade differenti portando il pilota americano a provare la classe 500 del campionato del mondo, ma senza risultati rilevanti.
Quindi tornò in superbike alla Yamaha e poi in patria dove vinse ancora molto e si ritirò causa infortunio. La nostra mitica Ninja invece una volta diventata orfana del team Muzzy in superbike è stata gestita da team della casa madre vincendo gare, ma senza mai puntare realmente al campionato e nonostante ogni anno riesca a trionfare in qualche tracciato più congeniale alla 4 cilindri nipponica, sembra comunque ancora lontana la reale speranza di vedere la verde del sol levante in lotta per il titolo irridato.
immagine da bikeracing.it
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