Ghost rider è il personaggio Marvel che piace ai
motociclisti. Un cavaliere cattivo coi cattivi, che vendica i torti della gente
in sella alla sua moto infuocata. Come ogni supereroe che si rispetti, il
nostro personaggio risponde all’identità dello stuntman Johnny Blaze. Un
funambolo della moto che compie salti alla Evel Knivel, ma che in un brutto
incontro col demonio, chiede di salvare la vita del padre malato in cambio
dell’anima. La maledizione che si avventa su Blaze però non si compie del tutto
perché la promessa non viene mantenuta e il padre muore comunque in un
incidente. Il nostro Ghost rider è costretto a vagare nella notte lungo le
strade, alla ricerca di criminali da castigare lasciandosi dietro la gomma
posteriore una scia fiammeggiante.
Ma qual è la vera moto di Ghost rider? Considerando
che si tratta di un fumetto, è più facile ricordare la trasposizione
cinematografica in cui il protagonista è interpretato da Nicholas Cage. Nel
primo film, datato 2007, l’attore dopo essere diventato il “rider”, guida un
chopper su classica base Harley Davidson, che è la copia della Capitan America
usata da Peter Fonda nel film Easy rider. Con la trasformazione di Blaze nel
rider, anche la moto si trasforma e diventa un’improbabile chopper con teschio
al posto del fanale, corna, ossa e catene: la Hellcycle. Secondo il fumetto
però, prima di varie Harley Davidson, Ghost rider ha guidato anche una Triumph
Bonneville, mentre nel secondo film del 2012, sempre con Nicholas Cage,
“Spirito di vendetta”, la moto è una Yamaha V-Max 1700.
Non è la versione storica del 1985, ma quella
attuale, più aggressiva rispetto alla prima serie, nonostante le linee più
morbide e arrotondate. In vendita dal 2009,la Yamaha V-Max è una vera e propria
cruiser con un motore mostruoso di 1679 cc eroga una potenza tonda di 200
CV/9.000 giri al minuto e raggiunge la velocità dei 220 Km/h. Come nelle
versioni precedenti, anche qui sono stati rispettati i canoni che hanno reso
questa moto unica.
La trasmissione finale è a cardano, il serbatoio della benzina si trova sotto la sella e il finto serbatoio è un coperchio che copre l’aspirazione dell’aria. Ci sono le due vistose prese d’aria laterali che servono a convogliare il flusso verso il V4 di 90°. Come già detto, le linee sono più morbide e gradevoli delle precedenti versioni. A cominciare dal fanale tondeggiante e un po’ allungato il profilo della moto segue una linea sinuosa e ben curata nei particolari. La sella è bassa mentre il sellino del passeggero più rialzato, è comunque aerodinamico. I terminali di scarico sono quattro (due per lato), e la posizione alla guida è quella di una custom ortodossa. I cerchi delle ruote sono da 18’, la gomma anteriore è 120/70, mentre la posteriore è 200/50. E’ lunga 2395 mm con un interrasse di 1700 mm per un peso a secco di 310 Kg. Nonostante il telaio a doppio trave in alluminio, il peso è quindi il grosso limite di questa V-Max che si fa ugualmente valere come una moto dal potenziale impressionante.
La trasmissione finale è a cardano, il serbatoio della benzina si trova sotto la sella e il finto serbatoio è un coperchio che copre l’aspirazione dell’aria. Ci sono le due vistose prese d’aria laterali che servono a convogliare il flusso verso il V4 di 90°. Come già detto, le linee sono più morbide e gradevoli delle precedenti versioni. A cominciare dal fanale tondeggiante e un po’ allungato il profilo della moto segue una linea sinuosa e ben curata nei particolari. La sella è bassa mentre il sellino del passeggero più rialzato, è comunque aerodinamico. I terminali di scarico sono quattro (due per lato), e la posizione alla guida è quella di una custom ortodossa. I cerchi delle ruote sono da 18’, la gomma anteriore è 120/70, mentre la posteriore è 200/50. E’ lunga 2395 mm con un interrasse di 1700 mm per un peso a secco di 310 Kg. Nonostante il telaio a doppio trave in alluminio, il peso è quindi il grosso limite di questa V-Max che si fa ugualmente valere come una moto dal potenziale impressionante.
Per avere questa muscle-bike, non è necessario
essere il Ghost rider, ma bisogna sborsare intorno ai 22.000 euro, una cifra
proibitiva ai più, in un momento in cui la moto è un prodotto che non riscuote
i consensi di mercato di qualche tempo fa. Resta comunque una delle più belle
moto in circolazione, capace di suscitare in ogni motociclista il fascino della
potenza coniugato allo stile inconfondibile. Una moto che nei suoi limiti ha un
sacco di valori aggiunti che spesso mancano alle più anonime supersportive. Se
l’ha scelta Johnny Blaze per combattere i cattivi, un motivo ci sarà!
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