sabato 22 ottobre 2011

Sui passi di montagna, chi è più forte?


 
Questa volta è stato chiesto l'intervento di Bray Hill in una delle tante discussioni da bar dove si sostiene il massimo dei massimi. Forse il "campionato" più assoluto di tutti i tempi, ma sicuramente più fantasy che reale.  Si prendono due moto identiche e si scelgono per assurdo un professionista campione del mondo che non è mai stato su Colla e Muraglione e uno sconosciuto che passa i weekend in moto sui passi del Muraglione e della Colla da vent'anni indiscutibilmente un asso riconosciuto dai molti frequentatori. Solo uno dei tanti esperti "da bar" pensa che il campione del mondo sia
universalmente imbattibile, mentre tutti chi più e chi meno convinto, sostiene che anni di esperienza su strada facciano la differenza contro uno che ha praticato anche ai massimi livelli solo della pista, dove le forze in gioco sono abissalmente diverse e i riferimenti diventano automatismi impossibili da ripetere su strada. Ora, auspicando che questa discussione non sia un incoraggiamento a correre per strada perchè è pericoloso, bisogna fare una riflessione importante e comprendere che lo sport è un ambito con luoghi e regole precise. Luoghi e regole entro le quali si cresce e si può diventare grandi veramente. La strada è un mondo diverso, dove i temerari e gli esperti delle varie catene montuose sparse un po' in tutto il territorio conoscono a menadito ogni curva, ogni dosso, buca o asfalto col risultato di diventare dei veri manici imbattibili. Con la consapevolezza che bisogna percorrere le strade in moto senza tentare di emulare i campioni che vediamo la domenica sfidarsi in circuiti mondiali. Probabilmente ragionando con fantasia e per sommi capi, se mettiamo a confronto il campionissimo e l'esperto del passo con la stessa moto, il secondo dovrebbe prevalere per il numero di fattori a suo favore. Come portare un esperto del Touryst Trophy in pista contro il pilota professionista che corre il mondiale GP o SBK e pretendere che stacchi un tempo da prima fila. O viceversa portare le nuove generazioni di piloti professionisti di GP all'Isola di Man con la speranza di vederli fare scuola a chi di asfalto stradale ne ha macinato assai di più e sotto ogni condizione atmosferica. Invito chi legge a dire la sua. A presto

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