venerdì 17 giugno 2011

Honda CX 500


Negli anni 80 le cilindrate delle moto stradali erano ancora relativamente piccole e le cilindrate medie potevano ancora soddisfare il motociclista che desiderava avere un mezzo pratico e adattabile alla vita di tutti i giorni. La casa più famosa del mondo, la Honda, decise di mettere sul marcato un prodotto che potesse soddisfare queste esigenze e che guardasse al turismo. Si trattava del CX 500, un modello che portava innovazione nella gamma Honda. Come citava uno slogan dell'epoca "nuova dall'inizio alla fine" montava un propulsore bicilindrico a V di 80° trasversale con trasmissione finale a cardano. Questo schema richiamava alle Guzzi dell'epoca e al loro V di 90° con cardano usato per tutta la gamma della casa italiana, garantendo affidabilità e impostazione più turistica che sportiva. Inoltre le testate erano ruotate di 22° per una migliore omogeneità del flusso aria-benzina. Raffreddamento a liquido, sella larga e pochi fronzoli l'hanno resa una moto funzionale e versatile adatta a percorrere chilometri senza stancare. Nonostante queste premesse non è stata una moto apprezzata, perchè a parte le scelte tecniche che la distinguevano dalle altre moto, non era comunque al passo con le nuove linee estetiche delle "rivali" e della stessa gamma Honda, senza per altro offrire prestazioni rilevanti in strada. Rimane il pregio di essere un mezzo adatto alle lunghe percorrenze e alla bassa necessità di manutenzione. Alcuni modelli si possono ancora trovare non abbandonati nei garage di qualcuno, ma piuttosto bardati da viaggio da parte di qualche motociclista che non disdegna una buona moto dalle oneste prestazioni e dalle linee sobrie ed essenziali.



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